Una bomba scoppia nel centro di Vienna. Responsabile dell'attentato è un killer della mafia russa, che ha posizionato l'ordigno per uccidere un importante uomo d'affari viennese. In breve, egli viene acciuffato grazie all'abilità di un cane poliziotto di nome Rex, ma l'addestratore del cane muore durante l'inseguimento. Il killer, ferito ad una spalla dal commissario Moser, responsabile dell'operazione, viene portato in ospedale, dove muore in circostanze misteriose. Il commissario Moser, capo della sezione omicidi della polizia di Vienna, e il suo assistente Ernest Stockinger iniziano le indagini sulla morte del killer. Non hanno alcun testimone, nemmeno l'autopsia eseguita dal medico legale dà loro una pista. Ma alcuni piccoli indizi portano i due a dubitare della testimonianza della vedova dell'uomo d'affari ucciso dalla mafia russa e del suo ex socio di lavoro. La donna, però, è costretta su una sedia a rotelle ed è proprio il suo handicap a fornirle un ottimo alibi. Intanto, si scopre che anche l'ex socio è stato ucciso. Ma questa volta l'assassino commette uno sbaglio: sottovaluta l'intelligenza del cane poliziotto Rex che, nel frattempo, è stato adottato da Moser. Infatti, grazie al fiuto del suo nuovo collega a quattro zampe, il commissario scopre che la vedova aveva, per anni, simulato la sua invalidità, e questo le aveva dato la possibilità, di vendicare la morte del marito senza essere, almeno così supponeva, scoperta. La donna, smascherata, viene consegnata alla giustizia.