Una sera, due fuorilegge dell'Est Europa si recano a casa dei coniugi Gemma e Mario Marabini. Mario s'infuria e li minaccia con una pistola, ma uno dei due cerca di sottrargliela e per sbaglio spara un colpo che ferisce gravemente Mario. I due banditi scappano con la loro Mercedes, e vengono notati da un passante. Gemma chiama subito il 118, e Mario le chiede di non rivelare la verità alle forze dell'ordine, dicendo che è stata una rapina finita male. Cecchini e Anceschi capiscono subito che la signora Marabini non sta dicendo la verità. Mario è entrato in coma. Don Matteo riceve la visita dei coniugi Lucia e Sergio Arnaldi, i quali dicono che Bruno, il loro figlioletto di otto anni, è scomparso: non è la prima volta che il piccolo scappa di casa, ma adesso è assente da troppe ore. Sergio Arnaldi non vuole chiamare i Carabinieri e chiede a don Matteo di aiutarlo a cercare suo figlio. Il prete non nega il suo aiuto, ma nota che i coniugi Arnaldi nascondono qualche cosa. In questo periodo gli agenti della Polizia municipale di Gubbio stanno facendo molte multe ai carabinieri in servizio. Anceschi vuole risolvere questa situazione e protesta con Laura, la quale gli chiede di scrivere una lettera ufficiale al Comune. Così, al maresciallo Cecchini viene un'idea bizzarra: scrivere delle lettere d'amore a Laura facendole credere che Flavio sia il mittente; decide quindi di copiare quelle che aveva scritto diversi anni prima a Caterina. Camilla va in piscina e incontra un bambino bisognoso d'aiuto: lo porta in canonica e lo nasconde in camera sua, portandogli del cibo preso dal frigorifero. Don Matteo non è riuscito a trovare Bruno, e convince Lucia Arnaldi a fare una regolare denuncia di scomparsa ai carabinieri. Natalina intanto si accorge che qualcuno ruba da qualche giorno il cibo, e accusa Pippo, il quale dice giustamente di non saperne nulla. Camilla nota che un uomo si apposta di sera davanti alla canonica, ed è decisa a non fare sapere a nessuno della presenza di quel bambino, ma Don Matteo lo viene a sapere e crede che quel bambino sia Bruno. I Carabinieri accompagnano subito i coniugi Arnaldi in canonica, ma quel bambino non è loro figlio.