Ispirato ai sogni e alle ossessioni del regista, un poeta (Enrique Rivero) cerca di sbarazzarsi di una bocca che gli è rimasta impressa sul palmo di una mano, dopo che aveva cercato di cancellarla dalla tela di un suo quadro, essendosi animata. Ispirato da una statua (Elizabeth Lee Miller) inizia un viaggio disseminato di simbologie inconsce oltre uno specchio, fino ad arrivare alle reminiscenze dell'infanzia e alla conoscenza della tremenda noia dell'immortalità della gloria.