Milano, 1976, nell'arco di un'unica giornata si snodano le vicende di quattro ragazzi, tre milanesi: Michele, detto 'Miki', Franco e Fabrizio ed uno, Alfredo, immigrato dal sud; i primi due sono di elevata estrazione sociale, il terzo ha delle occupazioni non precisate, mentre l'ultimo è un lavoratore precario che ha già scontato un breve periodo di detenzione a seguito di una violenza sessuale poi "riparata" attraverso il matrimonio con la vittima; tutti aderenti all'estrema destra. Il mattino inizia con la partecipazione alle esequie di un gerarca del ventennio al termine delle quali essi ironizzano sulla "morbidezza" e sulla "nostalgia" degli adulti presenti, auspicando un innalzamento del livello di scontro e, prima di separarsi (Miki e Franco sono due studenti di liceo ed Alfredo lavora in un negozio di elettrodomestici), danneggiano con delle catene dei motorini parcheggiati di fronte al liceo Beccaria.